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Gianni
Pontiroli
Via Cavè, 13 - 27044 Canneto Pavese - PV – Tel. 0385
8803 - Cell. 339 6009546
gpontiroli@tiscali.it -
www.facebook.com/gianni.pontiroli
-
http://giannipontiroli.it
Gianni Pontiroli, nasce a Canneto Pavese (PV) nel
1953 dove vive e lavora. Autodidatta, ha coltivato
fin dall’infanzia la passione per la pittura e per
il disegno anche se la sua professione è stata
quella di impiegato comunale. Nel 2006 è finalista
al XXXVII Premio d’Arte Naif Cesare Zavattini di
Luzzara e fonda il gruppo “Oltrarte” con il quale
comincia ad esporre. Nel 2015 conosce il
collezionista d’arte naif Luigi Braghiroli ed entra
nel gruppo dei Naif del Po con i pittori naif Mora,
Luigi e Paolo Camellini, Benatti, Baglione, Fantini,Fiorini,
Lipreri, Moretti, Rovesti, Samini e con loro
partecipa alle successive edizioni della mostra “I
Naif del Po” a Gualtieri (Reggio Emilia) e ad altre
numerose mostre in diverse località Italiane. Nel
2015 è presente a Gualdo Tadino (Perugia) alla
mostra internazionale “I pittori dal cuore
sacro”curata dal noto critico d’arte Vittorio
Sgarbi. Nel
2021 si aggiudica il premio del pubblico al Premio
Internazionale Varenna “Pierantonio Cavalli” di
pittura Naif.
"Dal talento espressivo dedicato allo
stile dei “candidi”, con colori brillanti,
pennellate decise e pulite, traccia panorami
collinari e paesani che rispecchiano il mondo di
oggi, pur rimanendo nell'idealizzazione del naif. I
contadini si ritrovano, oltre che nei campi, nelle
piccole piazze di villaggio, chiacchierando, mentre
un trattore passa lento sulla strada e qualche
automobile fa capolino a lato della tela.
Il mondo
contemporaneo non è però sempre così benevolo nelle
tele di questo virtuoso della pennellata. Ci sono
lavori che sottolineano quanto il progresso
tecnologico incontrollato apporti danni
irreparabili. Ecco dunque la possibilità di
osservare un piccolo lembo di campagna che
sopravvive, con qualche campo fiorito e alberi
carichi di frutti, al centro di un'isola,
contemporanea versione di castello assediato, il cui
nemico in questo caso non è un malvagio tiranno, ma
una città sempre più invadente e tossica con
grattacieli e ciminiere che svettano sullo sfondo,
illuminata da un sole piangente, consapevole di
tanto scempio.
Benché conscio
di questa reale presenza, oscurante e ostile, questo
artista del candore non si arrende e ostinatamente
dipinge la parte migliore del mondo, rubando
all'iride i colori più puri e alla realtà le linee
più semplici, per ribadire quella speranza infinita
che alberga nell'animo umano. I cieli di Pontiroli,
quindi, sono sempre di un azzurro intenso, le poche
nubi mai burrascose, ma portatrici lontane di
future, dolci piogge, cui l'unico scopo sarà
dissetare i campi coltivati, ordinati, verdeggianti,
forieri di abbondanti raccolti.
L'arte naif,
nella sua apparente ingenuità, rappresenta un
veicolo privilegiato che offre possibilità di nuove
visioni, favorevoli e assertive, di un'esistenza
presente e futura più incline al rispetto dei ritmi
che da sempre governano la natura, con i quali
l'umanità ha sempre convissuto. Gianni Pontiroli,
cantore di questa semplicità, diviene messaggero di
possibili orizzonti del domani, su cui ancora si
staglieranno alberi e alla loro ombra le persone si
guarderanno negli occhi, raccontando."
Stefania Ferrari |