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Il 20 novembre 2022 si è
inaugurata a
Canneto Pavese (PV)
presso il Centro Sociale Cesare Chiesa, Sala della
Cultura, la mostra permanente voluta dai Naifs del
Po per portare questa forma d'arte nelle varie
località italiane.
Questo è stato possibile grazie
al Sindaco di Canneto Pavese, Francesca Panizzari,
alla quale vanno i più sentiti ringraziamenti per la
grande sensibilità dimostrata.
Erano presenti all'inaugurazione,
oltre ai numerosi intervenuti, il Sindaco di Castana
Maria Pia Bardoneschi, il Presidente della Pro Loco
di Canneto Pavese, il Presidente del Circolo il
Cirro Capriccioso.
Le prime citazioni storiche di un borgo a nome "Caneto"
risalgono al XII secolo, anche se il suo territorio
fa parte di una zona collinare già popolata in
remota epoca preistorica da tribù di stirpe ligure.
E' un atto di vendita del 9 febbraio 1198 con cui
Rolando Agarasca di Figara (oggi Castana) cede ad
Ardengo di "Caneto" due pezzi di terra in Figara.
Questo è il manoscritto più antico, fino ad ora
trovato, in cui venga citato il nome di Canneto. E'
certo quindi che un borgo a nome "Caneto" esisteva
nella seconda metà del XII secolo. Come gran parte
dell'Oltrepò Pavese si trovò sotto i Visconti prima
e gli Sforza poi. Passò sotto la denominazione
francese, quella spagnola e quella austriaca dal
1713 al 1743, anno in cui, a seguito del trattato di
Worms, fu ceduto da Maria Teresa d'Austria a Carlo
Emanuele III Re di Sardegna. Canneto - o meglio
Caneto - era il nome della parrocchia ma non del
Comune che gli derivò invece dalla famiglia Gabbi,
nobili pavesi di parte guelfa. Questi tennero, in
qualità di signori, Monteacutello de Gabbi - poi
ridotto in Montù de Gabbi - dal XIII al XV secolo.
Passò in seguito ai Visconti e poi agli Sforza. Nel
1528 fu ceduto ai Valperga una delle famiglie più
antiche e potenti del Piemonte e da questi ai Conti
Candiani di Pavia. Quello che oggi si presenta come
un solo comune, nei secoli addietro era invece un
insieme di comunità distinte. Montù de Gabbi (Montuè),
Beria, Vigalone, Canneto (inteso come l'odierno
nucleo capoluogo del comune) e Monteveneroso erano,
ancora nel Settecento, entità autonome. E ciò voleva
dire che ognuna di esse aveva le proprie autorità
amministrative (i consoli), radunava un proprio
Consiglio Generale che prendeva decisioni in totale
autonomia. Fu solo verso la fine del Settecento che
queste comunità, ritenute troppo piccole per
reggersi da sole, vennero unite a Montù de Gabbi.
Nel 1783 troviamo rappresentate nel Consiglio di
Montù de Gabbi, anche Canneto, Beria e Vigalone ed
in seguito Monteveneroso.
Il 9 ottobre 1885, in una seduta del Consiglio
Comunale, venne proposto al Governo, il cambiamento
del nome del comune con la seguente motivazione: "
l'unico prodotto delle nostre terre è il vino; esso
si consuma nella Lombardia ed è delizia dei Lombardi
che lo chiamano per vino de' Caneto. Questo nome per
i suoi vini generosi e spumanti è conosciuto non
solo in Lombardia ma in parecchie città d'Italia e
nell'America. Il nome di Montù de Gabbi non è
conosciuto qual produttore di vini generosi e
prelibati". La risposta fu affermativa e, con un
decreto di Umberto I Re d'Italia, dal 1 gennaio 1886
Montù de Gabbi cambiò ufficialmente la sua
denominazione in quella di Canneto Pavese.
Canneto Pavese è un paese collinare dell'Oltrepò
Pavese da sempre rinomato per i suoi eccellenti vini
doc tra i quali Bonarda, Buttafuoco, Sangue di
Giuda
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La mostra è visitabile su
appuntamento: 339 6009546 Gianni Pontiroli |